Cari esperti,
vorrei parlarvi della mia più grande paura, la quale influenza i momenti in cui mi trovo da sola per strada.
Da premettere che sono una persona molto ansiosa che non riesce a controllare né gestire l’ansia. E sono così anche mia madre, mio padre e tutti i familiari a cui sono più legata.
Ricordo che a 7 anni, chiesi per la prima volta a mia madre cosa significassero le parole essere violentata. All’ inizio mi disse che ero troppo piccola per saperlo, ma dopo aver insistito mi rispose : ” Quando abusano del tuo corpo” . Non capii niente ovviamente.
Qualche anno più tardi era notte fonda, andai in cucina per uno spuntino e all’ improvviso vedo arrivare mia madre in preda al panico; mi abbraccia forte dicendomi di avere appena sognato che io venissi violentata.
Per fortuna l’ incubo non si é ancora (speriamo mai) avverato.
Durante la mia adolescenza i miei genitori hanno sempre voluto mettermi in guardia dai pericoli dicendomi che il mondo é cattivo, mi informano sempre sugli stupri attuali avvenuti in Italia e mi raccomandano di stare attenta, infatti quando esco la sera mi chiamano in continuazione.
La loro “prevenzione” é diventata la mia peggior nemica, la mia piú grande paura.
Quando giro per strada, che sia giorno o sera tardi (più la sera) ho il terrore che si presenti qualcuno con brutte intenzioni. Quando vedo un uomo, anche in lontananza inizio a sentire un peso sul petto, non c’è niente che possa calmarmi, la mia mente va e immagina che mi prenda con la forza e faccia di me quel che vuole.
Mi sento non protetta da me stessa. Oltre a non sopportare, ho seriamente paura delle battute squallide che mi capita di sentire quando passo per strada ( ho un seno prosperoso purtroppo ), degli sguardi inopportuni, provocanti e intensi e dei gesti che mi mettono in imbarazzo.
Parlando con altre donne, ho sentito che anche loro hanno paura, ma non come me, non si comportano come me: inizia a mancarmi l’aria, cerco un posto in cui scappare, chiamo mio padre, gli dico di venire e quei secondi in cui non arriva mi sembrano un’eternità.
Ieri sera, erano le 00, ero quasi sotto casa, passa uno in auto, esce la testa fuori dal finestrino, pronuncia qualcosa, successivamente si ferma proprio sotto casa mia e suona il clacson. Reazione: ho chiamato mio padre, gli detto di scendere nonostante fossi a 50 m da casa mia.
Ho paura possa succedere in qualunque momento ogni uomo che non conosco mi sembra una possibile minaccia.
Potrebbero esserci dei motivi inconsci di cui non sono a conoscenza? Come potrei migliorare la situazione, almeno un pò?
Grazie mille per rispondermi sempre.
Cara Claudia,
ci dispiace per questa situazione che vivi e capiamo che per te sia faticoso portare sulle spalle questo “fardello”. Cerchiamo di rispondere con ordine a tutte le tue domande.
Quando si è piccoli e quindi inesperti rispetto al mondo circostante, il punto di riferimento affettivo e la guida rispetto alla realtà è la propria famiglia. Da loro s’impara ad amare, a stare al mondo, a rispettare regole e pensieri familiari e anche a capire ciò che può essere pericoloso al di là della porta di casa. Si è quindi profondamente influenzabili da tutte le loro credenze, proprio perchè è da loro che, almeno inizialmente, dipende la propria sopravvivenza, non solo fisica ma anche psicologica. Per questo è importante che i genitori sappiano trasmettere limiti ai bambini ma soprattutto che affrontino le proprie paure, prima di condizionare involontariamente i propri figli. A volte capita che l’educazione ricevuta o esperienze negative subite, influenzino il pensiero e le aspettative genitoriali rispetto alla realtà e che questi timori, non sempre del tutto veritieri, vengano trasmessi ai figli. Inoltre ci sembra interessante ciò che hai scritto “Ricordo che a 7 anni, chiesi per la prima volta a mia madre cosa significassero le parole “essere violentata”. All’inizio mi disse che ero troppo piccola per saperlo, ma dopo aver insistito mi rispose: quando abusano del tuo corpo. Non capii niente ovviamente”. Se ci rifletti bene in queste poche battute con tua madre nel tuo mondo interno si è aperta una grande voragine. Intanto possiamo riflettere sull’imbarazzo che probabilmente tua mamma ha provato rispetto alla tua domanda. Forse quando avevi 7 anni era difficile per lei trovare parole adatte ad una bambina per descrivere un episodio così atroce come può essere una violenza, infatti inizialmente non voleva risponderti, dicendo che eri troppo piccola per saperlo. Di fronte alle tue domande lei ti diede poi una risposta istintiva e per te poco chiara e per questo forse così invadente. Sono le cose difficili da capire, quelle che emotivamente ci colpiscono ma a cui non sappiamo dare un senso, a diventare difficili da pensare e ad agire invece in modi che non capiamo. Forse quella risposta così difficile da capire è rimasta impressa dentro di te in qualche angolo della memoria, staccata però dalla paura che questa stessa frase ha potuto suscitare. Certo se mamma ti avesse detto, come probabilmente ha fatto ma magari tu non ricordi, che l’abuso è qualcosa che si può in parte evitare, che non è così frequente e da cui ci si può anche imparare a difendere, forse quel contenuto sarebbe stato per te meno angosciante e più facile da integrare nella tua vita di tutti i giorni.
Ci sembra importante che tu possa riflettere su quali situazioni è realmente pericoloso evitare, quali modi puoi utilizzare per proteggerti in casi di reale pericolo. Se ogni occasione diventa potenzialmente pericolosa corri il rischio di non distinguere più quelle che realmente lo sono…
Forse potresti parlare con i tuoi genitori della paura che provi e chiedere loro di aiutarti a superarla, oppure puoi rivolgerti ad un esperto che possa aiutarti a scavare meglio dentro di te per attribuire un senso a tutta questa angoscia. Ci hai detto tante cose interessanti sul tuo rapporto con gli uomini, con la tua famiglia e con te stessa e potrebbe essere molto importante per te indagare questi aspetti in un contesto che sappia accoglierli e con una persona che possa aiutarti a capire.
Il mondo non è un luogo così pericoloso come tu temi, forse il vero rischio che corri è solo quello di non riuscire più ad apprezzare gli infiniti momenti speciali che la vita ti offre…
Speriamo di averti aiutato almeno in parte. Torna a scriverci quando vuoi.
Un caro saluto!